Commento di Federico Audisio di Somma su IL KILLER DELLE RANE

Carissima Luisa,

ho terminato la lettura de Il killer delle rane. Che, come vedi, presenteremo al Circolo dei Lettori il 2 febbraio, inaugurando la nuova stagione.

Hai scritto un gran bel romanzo, avvincente, ben costruito nella struttura narrativa e nell’ambientazione. Noli e dintorni, Voze e Luminella, i paesini collinari, devono essere tuoi luoghi dell’anima. Descrizioni poetiche di livello superiore, pittoriche, come quelle nella seconda parte di pagina 151, nascono dal cuore e poi vengono dipinte dalla tecnica letteraria. Sei subito entrata nel vivo, ovvero nel morto, quel ragazzo squartato e farcito di rane altrettanto seviziate, presso la vasca abbandonata della ex villa borghese. Niente preamboli, il lettore condotto sulla scena del delitto. Per creare la storia hai poi seminato i vari nuclei di personaggi, i carabinieri della stazione di Noli, il gruppo famigliare in collina, le due coppie con figli, i Peyrani e i Tartamella, a cui hai aggiunto man mano gli altri, tutti ben definiti nelle loro caratterizzazioni. Ho anche pensato che il nome della gravida Olga sia un omaggio alla nostra Olga Maggiora frequentatrice assidua del nostro Gruppo di Lettura (ovviamente nessun riferimento specifico, visto che la scultrice non è mai stata madre). Hai anche inserito la figura della profiler, l’affascinante Miriam Esposito (che per fortuna non scimmiotta la televisiva criminologa Roberta Bruzzone, ma è mossa da un sano desiderio di indagine e di crescita professionale). Questo personaggio genera una divertente dinamica tra il macho capitano CC De Santis e l’equilibrato commissario Daniele. Altrettanto interessante è la tensione sentimentale tra lei e Peyrani, che non scivola mai in tresche scontate. Olga e Nicoletta, diverse e davvero amiche, sono ben disegnate. La sequenza dei morti ammazzati tiene il lettore incollato alle pagine. Sei stata molto abile a condurlo su false piste, mantenendo alta l’aspettativa degli sviluppi. Questo è anche un romanzo dei forti contrasti. La svogliata rilassatezza dell’estate turistica, in basso sul lungomare, e la torbida pericolosità della collina, luce e tenebre, tra le quali muove l’indagine. Questa a sua volta condotta dall’alto in basso alla luce della ragione, in senso inverso dal metodo passionale. Ancora il tema del contrasto, anfibi i villeggianti da spiaggia, e anfibie le rane, animali delle zone putride e selvatiche. Infanzia e maturità, l’una violata dal mondo adulto, l’altra alle prese con psicopatie differenti. Commuoventi le vicende dei ragazzi morti, il figlio autistico del giornalista-scrittore, quella di Francesco Canepa, sbandato tra padre (un poveraccio) e madre (Yvonne la coiffeur disinibita), quella di Danilo, sfortunato adolescente in passeggiata, e altrettanto commuovente la figura del presunto assassino, Rino Venturini, questo vittima sacrificale della faciloneria maschilista del carabiniere accecato dalla smania di carriera e il desiderio sessuale verso la profiler. Gelosia, superficialità, altri ingredienti del tuo romanzo. Per molte pagine il lettore ‘insegue’ il fantomatico Furio, immaginandolo mostro, e questa caccia all’uomo ti permette escursioni allargate, ricche di personaggi minori, ma non per questo meno avvincenti. Il killer delle rane è anche un thriller psicanalitico che coinvolge il mondo degli scrittori. Aspettative, delusioni, vendette. Potremmo dire che hai portato all’esasperazione patologica certe dinamiche inconsce tipiche degli autori, soprattutto di quelli frustrati e incattiviti per il mancato, e immeritato, successo. Dai quindi sfogo a questo tipo di pentola a pressione, nel modo più eclatante e mostruoso.

Riesci a tenere vivace la narrazione fino alla fine. I colpi di scena si avvicendano continuamente, disorientando abilmente il lettore. Anche nell’ultima scena, quando tutto sarebbe concluso, hai dato un ennesimo colpo di coda, dimostrando piena padronanza del mezzo creativo.

Bravissima Luisa. Con questo libro hai compiuto un altro notevole passo in avanti. Ormai la tecnica è pienamente al tuo servizio e ti permette di sviluppare al meglio la feconda ispirazione che ti caratterizza.

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